Secondo recenti statistiche diffuse dalla SIdP, Società Italiana di Parodontologia e Implantologia, nei paesi occidentali oltre il 40% della popolazione adulta è affetta da malattia parodontale, di questi il 10-14% soffre di forme gravi di parodontite che possono causare, nei peggiori dei casi, la perdita dei denti e la diffusione dell’infezione batterica per via sistemica anche ad organi vitali come il cuore.
Questa patologia è SEMPRE preceduta dalla gengivite, un’infiammazione dei tessuti molli che circondano il dente, che, se non curata, si estende ai tessuti profondi connettivi e all’osso causando la parodontite.
Le cause della gengivite
Oltre al fumo, ad alcuni farmaci specifici (per l’epilessia, l’ipertensione e immunosoppressori) e a possibili alterazioni ormonali, il fattore eziologico primario della gengivite è la placca batterica.
Se la placca non viene rimossa accuratamente, attraverso l’igiene orale, i batteri all’interno della nostra bocca proliferano e attraverso le tossine prodotte dal loro metabolismo danneggiano sia i tessuti duri, come lo smalto, sia i tessuti molli, le gengive.
I sintomi da tenere sotto controllo sono:
– gonfiore e aumento del volume gengivale;
– rossore: il colore delle gengive non si presenta più rosa corallo ma varia da rosso vivo a bluastro;
– dolore e sensibilità gengivale, talvolta asintomatica;
– sanguinamento durante lo spazzolamento;
Il sanguinamento delle gengive è il campanello d’allarme del sistema immunitario che avvisa che è in corso un’infezione; tutti noi siamo in grado di riconoscerlo e quindi di intervenire migliorando la nostra igiene orale: in questo caso è necessario insistere con lo spazzolamento, anche se le gengive sanguinano, perché questo le aiuterà a guarire prima.
L’utilizzo degli scovolini e/o del filo negli spazi interdentali completa la rimozione dei batteri dal cavo orale e comporterà la scomparsa del sanguinamento, la riduzione del gonfiore e un ritorno al colore rosa delle gengive.
La gengivite è una condizione reversibile in pochi giorni, ma se trascurata può lentamente degenerare in parodontite e causare problematiche ben più complesse con la formazione di tasche parodontali.
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Cosa sono le tasche parodontali?
Le tasche parodontali sono una delle principali manifestazioni della parodontite, che vengono diagnosticate radiograficamente e clinicamente attraverso la misurazione del solco gengivale (lo spazio tra dente e gengiva) con un apposito strumento millimetrato che si chiama sonda parodontale. In condizioni di buona igiene e di salute il solco non deve superare i 3 millimetri di profondità.
Uno degli obiettivi delle sedute di igiene orale e dei richiami è proprio quello di effettuare un attento controllo di queste misurazioni: quando il solco supera i 4 mm si parla di tasche parodontali, in cui i batteri penetrano, si instaurano, vivono e producono tossine che distruggono le cellule responsabili della riproduzione ossea, causando l’instabilità dei denti e la possibile caduta.
Per questo motivo è importante non sottovalutare i primi sintomi di gengivite rivolgendosi immediatamente al proprio dentista o all’igienista che con approfondimenti diagnostici accurati, come il sondaggio parodontale, possono stabilire se vi sono tasche patologiche.
Attraverso una pulizia professionale l’igienista è in grado di eliminare gli accumuli di placca e tartaro che causano la gengivite per impedire all’infiammazione di procedere indisturbata e di estendersi in profondità.
RICORDA: Le gengive ben spazzolate, pulite e sane NON SANGUINANO MAI!!!! Le gengive sanguinano solo se sono abitate da batteri e per farle guarire è necessario utilizzare spazzolino, filo e/o scovolino.
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